8 CURIOSITÀ SUL BACCALÀ ALLA VICENTINA

venerdì 27 settembre 2019

8 CURIOSITÀ SUL BACCALÀ ALLA VICENTINA

Nessun prodotto enogastronomico rappresenta Vicenza come il baccalà. Non è solo un piatto a base di pesce essiccato: è sinonimo di un incontro succulento, di una leccornia da gran gastronomi, che da secoli fa parte della tradizione berica.

Ecco 8 curiosità sul famoso piatto vicentino:

1) La sua origine risale al Rinascimento ed ha a che fare con il naufragio di un grande navigatore veneziano, Pietro Querini, nel 1432. Dopo la rottura del timone, dodici marinai calati in scialuppa arrivarono alle isole Lofoten, in Norvegia. Fu lì che videro per la prima volta degli stoccafissi stesi ad asciugare.

2) Il baccalà riscosse successo dopo le direttive del Concilio di Trento, poiché si scoprì essere un alimento risolutivo per le imposizioni religiose. Il consumo di carne era, infatti, vietato il venerdì, ma il pesce fresco era troppo caro da acquistare e quindi la maggior parte della popolazione trovò come soluzione il baccalà.

3) Il nome “baccalà” indica il metodo di conservazione del merluzzo in cui al pesce vengono tolte testa, pinne, coda e intestino. Poi viene messo in barili con sale per garantirne il prosciugamento e la conservazione. Ma la materia prima ricavata da questa tecnica differisce di molto da quella richiesta per la ricetta del baccalà alla vicentina, poiché in questo caso stiamo parlando di stoccafisso. Tuttavia, i vicentini continuano a chiamarlo “baccalà” perché la parola è sempre stata più affine alla parlata veneta.

4) Tra settembre e ottobre, ci sono ben 4 feste nel Vicentino con protagonista il baccalà:

  • La Sagra del Baccalà a Tavernelle di Altavilla Vicentina;
  • La Festa del Baccalà a Sandrigo;
  • La Festa del Baccalà a Montegalda;
  • La Sagra “Polenta e Baccalà” a Thiene;

5) L’origine della parola “stoccafisso” è incerta, potrebbe derivare dall’olandese antico stocvisch, ossia “pesce a bastone” o “pesce seccato sui bastoni”, una parola composta da stoc “bastone” e visch “pesce”. Ma potrebbe anche provenire dall’inglese stockfish, ovvero “pesce da stoccaggio”.

6) Oltre due terzi di tutto lo stoccafisso della Norvegia viene esportato in Italia, in particolare in: Calabria, Campania, Liguria, Sicilia e Veneto, oltre alle zone di Ancona e Livorno.

7) Nelle isole Lofoten è presente il Tørrfiskmuseum (Museo dello stoccafisso delle Lofoten) dedicato alla pesca in Norvegia, con particolare riguardo a quella dello stoccafisso. All'interno del museo si trovano antiche imbarcazioni usate per la pesca e diverse specie di merluzzo che vivono nell'arcipelago delle Lofoten.

8) Nel 1987 nasce a Sandrigo (Vicenza) la “Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina” con lo scopo di costituire un sodalizio che difenda la cucina locale e tramandi una ricetta unificata del famoso piatto.


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