Il buon bere non è solo prerogativa del vino. La provincia di Vicenza è una delle più rinomate del Veneto per la variegata offerta di amari, liquori ed acquaviti, prodotti prevalentemente nelle aree di collina e di montagna.
La grappa
Nell’universo agroalimentare vicentino la grappa occupa un posto di prim’ordine. Prodotta storicamente in tutta la nostra provincia in alambicchi di rame a fuoco diretto di dimensioni molto ridotte, negli ultimi trent’anni ha visto una progressiva evoluzione e un perfezionamento della sua produzione che non ne ha tuttavia alterato il metodo di lavorazione artigianale. Storicamente prodotta nella zona dei colli Berici e nel Bassanese, la grappa vicentina è un distillato di vinaccia prevalentemente rossa da vitigni Merlot, Cabernet e altre varietà autoctone quali il Barbarano (Tocai Rosso), il Cruajo e il Groppello. Il Veneto è la regione italiana che produce la maggior quantità di questa acquavite, pari quasi al 40% della produzione nazionale. Dieci aziende venete detengono da sole il 60% dell’esportazione complessiva.
Il Rosolio
Classico o Mitteleuropeo, il Rosolio è un liquore apprezzato da secoli tanto dalle corti dell’impero austro-ungarico che da quelle del regno d’Italia. Era degustato in tutte le corti della Mitteleuropa, da Vienna a Trieste, da Budapest a Venezia. Le versioni italiche del Rosolio sono in realtà tantissime. Attorno al “Mitteleuropeo” troviamo infatti una trentina di liquori considerati come la massima espressione dell’arte dell’alambicco della enogastronomia italiana. È un liquore dolce, non troppo alcolico (27 gradi) e ha come basi distillati ed alcolati di fiori e frutta di zone a clima centroeuropeo, amalgamati dall’olio di rosa bulgara. Data la modesta alcolicità, può essere bevuto in più occasioni, un po’ come era abitudine nel tempo passato.