Tra i germogli che la natura regala all’arrivo della primavera ci sono i bruscandoli, germogli del luppolo selvatico che rivestono un ruolo importante tra le radicate tradizioni gastronomiche del territorio. Se per i bambini, i fiori di questa erba spontanea sono sempre stati occasione di gioco, per gli adulti rappresentano un appuntamento primaverile da non mancare a tavola.
Da marzo a maggio vicino a corsi d’acqua nelle zone rurali o nel fresco dei boschi fino a 1200 metri di altitudine, non è difficile trovare questi germogli spontanei di circa 20 centimetri.
Noto per essere uno degli ingredienti principali nel processo produttivo della birra, il luppolo infatti ne conferisce la nota amaricante, era utilizzato in origine nella medicina cinese per le sue proprietà depurative e ancora oggi è consigliato visto il limitato apporto calorico e le molteplici proprietà benefiche.
Le foglie, le cime e la porzione del gambo vicino ad esse sono le parti edibili della pianta che trovano impiego in cucina e si prestano a svariate preparazioni apprezzate per il gusto pungente, selvatico ma delicato allo stesso tempo con un finale amarognolo e rifrescante.
Un classico è sicuramente il risotto: un mazzetto di questa erba selvatica rende il suo sapore unico e inconfondibile.