LA RASSEGNA ENOGASTRONOMICA DEI RISTORATORI DELLE TERRE VULCANICHE RADDOPPIA

mercoledì 6 marzo 2019

LA RASSEGNA ENOGASTRONOMICA DEI RISTORATORI DELLE

I Ristoratori delle Terre Vulcaniche raddoppiano presentando due nuovi menu a tema che si aggiungono a quelli che tanto successo hanno avuto nella passata edizione. Il Gruppo è nato nel 2018 per valorizzare la cultura gastronomica dell’ovest vicentino (da Montorso fino a Crespadoro), prendendo spunto da un elemento caratteristico presente nell’area: le rocce basaltiche delle colline e i fertili terreni di origine vulcanica.

L’esordio della nuova rassegna è come sempre a marzo, con le proposte dei 5 ristoranti aderenti che si caratterizzano per i piatti a base di “Capretto bianco”. Ma nel nuovo programma della rassegna enogastronomica entrano anche prodotti come la “Trota Iridea della Valle del Chiampo”, che sarà nei menu a maggio e giugno, e l’accoppiata “Tartufo delle Alte Valli del Chiampo” con “Formaggio di Monte Faldo”, che si potrà gustare a novembre e dicembre. Confermato, poi, il menu a base di Uva Garganega per il periodo settembre-ottobre.

Tutti prodotti a forte caratterizzazione territoriale, dunque, per un gruppo che diventa ambasciatore di un’area di grande pregio da un punto di vista naturalistico, storico e, appunto, enogastronomico. Protagonisti, 5 locali coordinati nell’iniziativa dall’Associazione provinciale Ristoratori-Confcommercio, in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Doc Gambellara. Si tratta dell’Albergo Ristorante Giulietta e Romeo di Montorso Vicentino, dell’Antica Trattoria Al Campanile di Arzignano, dell’Hotel Ristorante La Fracanzana di Montebello Vicentino, del Ristorante La Marescialla di Montebello Vicentino e del Ristorante La Meridiana di Crespadoro.

Ciascuno diventa un portavoce gastronomico delle eccellenze locali, grazie ad un lavoro di ricerca che inizia da un profondo rispetto degli ingredienti poi trasformati in prelibati piatti, facendo del gusto la via principale per fare esperienza del territorio.
A marzo-aprile come si diceva, si potranno gustare piatti a base di Capretto Bianco della zona, che già ai tempi della Serenissima Repubblica era una specialità degna della mensa dei dogi e che oggi. I Ristoratori delle Terre Vulcaniche lo propongono in menu nelle varie rivisitazioni, senza però dimenticare la tradizione: preparare il capretto come annuncio di primavera, quando la sua squisita carne meglio si sposa con le erbette colte in collina, accompagnandosi egregiamente al vino bianco, asciutto e armonico, della Doc Gambellara.

Tra maggio e giugno ecco arrivare in tavola la “Trota Iridea della Valle del Chiampo”: il sapore delicato di questo pesce di acqua dolce ne fa un prodotto particolarmente ricercato dai buongustai, che sanno di poterne trovare un’ampia proposta culinaria tra Altissimo, San Pietro Mussolino, Crespadoro e su fino a Valdagno e Recoaro. La Trota Iridea entra di diritto, dunque, anche nei menu dei Ristoratori delle Terre Vulcaniche, che hanno deciso di valorizzare questo prodotto sia attraverso la riproposizione delle ricette più conosciute, sia studiando nuovi usi e nuovi abbinamenti di questo prodotto.

I profumi della vendemmia saranno invece “in scena” nel periodo settembre-ottobre, quando arriva a maturazione l’uva Garganega, varietà autoctona tra le più diffuse nelle province di Verona e Vicenza, regina indiscussa nei vini delle Doc Soave e Gambellara Ai “Ristoratori delle Terra Vulcaniche il compito di esaltarne gli aromi in piatti inediti, dove la Garganega diventa l’ingrediente principale, oppure ottima comprimaria.

Per novembre e dicembre i “Ristoratori delle Terre Vulcaniche” hanno scelto il Tartufo delle Alte Valli del Chiampo da un lato e il Formaggio di Monte Faldo dall’altro per rappresentare, nei loro piatti, due caratteristiche della zona, che nelle alte valli è ricca di prati e zone boschive. Lo scorzone, che qui si raccoglie fino all’autunno inoltrato, e il formaggio che richiama gli ampi pascoli, traducono in eccellenza gastronomica la bellezza dei luoghi e le tradizioni alimentari.

Cinque grandi prodotti, dunque, per cinque ristoranti che hanno deciso di fare della tavola un’occasione di conoscenza di questi splendidi luoghi.


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